Dom. Lug 28th, 2024
Nonostante la complessità tecnica delle indagini, finalizzata all'individuazione delle tracce informatiche frutto delle connessioni di accesso ai sistemi bancari e allo sviluppo delle tracce finanziarie, gli investigatori sono riusciti ad individuare gli Istituti di credito su cui erano radicati i conti beneficiari delle somme sottratte illecitamente. L'ulteriore analisi delle movimentazioni ha permesso di individuare i soggetti titolari dei conti, consentendo all'Autorità Giudiziaria di emettere 35 decreti di perquisizione a loro carico. Le perquisizioni, coordinate dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e realizzate con l'ausilio di personale dei Centri Operatovi Sicurezza Cibernetica "Campania", "Lazio", "Marche" e "Trentino-Alto Adige", hanno consentito di trovare gravi indizi di colpevolezza a carico dei destinatari dei provvedimenti, spiega una nota. Nel corso delle operazioni sono state trovate carte postepay e revolut afferenti all'indagine, documentazione bancaria relativa all'attivazione dei conti correnti beneficiari delle transazioni fraudolente e, in alcuni casi, le chat tra i complici in cui stabilivano percentuali e accordi operativi, dall'analisi delle quali potrebbero verosimilmente emergere ulteriori sviluppi. Il procedimento penale è in fase di indagine e, al fine di stabilire la responsabilità degli indagati, occorrerà attendere lo sviluppo delle successive fasi del processo. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Sequestrato mezzo milione di euro, operazione della Postale

Sette perquisizioni sono state eseguite dalla Polizia di Stato, su delega della Procura di Brescia, nelle province di Milano e Brescia, nei confronti di sette persone appartenenti a un’organizzazione che truffava piccole e medie imprese in tutt’Italia.

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Il gip ha disposto nei loro confronti l’applicazione delle misure cautelari dell’obbligo di dimora e della presentazione alla polizia giudiziaria e il sequestro preventivo di quasi mezzo milione di euro. A cominciare le indagini gli agenti della Polizia Postale di Crotone a cui una delle vittime aveva sporto denuncia: i truffatori usavano e-mail e Pec apparentemente riconducibili ai principali istituti bancari italiani per promuovere falsi finanziamenti per l’industria.
    Era prospettata alle società la possibilità di accedere a contratti di finanziamento per piccole e medie imprese garantiti da Cassa Depositi e Prestiti a condizione di sottoscrivere una polizza assicurativa, con versamento di un premio unico corrispondente al 1,2% o 1,4% della somma erogata. Il pagamento confluiva su conti correnti esteri nella disponibilità degli indagati che poi sparivano Le perquisizioni hanno permesso di accertare che la truffa era ancora in corso. Con la Polizia di Crotone hanno collaborato quelle di Milano e Brescia, coordinate dal Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni. 

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