Dom. Lug 28th, 2024

Già con la precedente pronuncia con cui la Corte di Cassazione aveva definito il principale e corposo procedimento celebrato nei confronti della cosca, per taluni imputati era stato disposto l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna nella parte in cui per costoro erano stati disposti consistenti aumenti di pena per effetto del riconoscimento dell’aggravante della recidiva, in assenza della necessaria motivazione. L’odierna sentenza, accogliendo i rilievi difensivi, ha nuovamente ravvisato, sul punto, un deficit motivazionale da parte della Corte d’Appello di Reggio Calabria, che in sede di rinvio per taluni imputati aveva confermato la sussistenza dell’aggravante, e che a seguito del nuovo annullamento dovrà procedere ad un nuovo pronunciamento.

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Le posizioni che dovrà riesaminare la Corte d’Appello di Catanzaro

Le posizioni che dovranno essere riesaminate sono quelle di Francesco D’Agostino, Giuseppe Filardo, Domenico Fortugno, Domenico Leotta e Rocco Rao, tutti prossimi all’espiazione della pena ove venisse esclusa la sussistenza dell’aggravante. Per Domenico Fortugno  la Suprema Corte ha anche provveduto a rideterminare la pena principale in anni 12, mentre per Giuseppe  Mazzeo è stato pronunciato annullamento senza rinvio della condanna per il reato di intestazione fittizia perché estinto per prescrizione. Il collegio difensivo è stato rappresentato dagli avvocati Francesco Lojacono, Michele Novella, Fausto Bruzzese, Mario Santambrogio, Nicola Rao e Patrizio Cuppari.

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