L’arresto del latitante, che utilizzava parrucche e documenti di riconoscimento contraffatti, fra cui il green pass eseguito dalla Guardia di Finanza e con il supporto della Squadra Mobile
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Nel covo del latitante Giuseppe Campisi sono stati ritrovati, tra le altre cose, i libri di Klaus Davi “‘I Killer della ‘Ndrangheta’” (Piemme) e di Nicola Gratteri ‘Complici e colpevoli’. I due volumi sono ben visibili nelle immagini diffuse dalla Guardia di Finanza alla quale va il merito della cattura avvenuta ieri. L’arresto del latitante, che utilizzava parrucche e documentidi riconoscimento contraffatti, fra cui il green pass, è stato eseguito dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, Gruppo Investigazione Criminalità.L’individuazione del latitante, in prossimità della via Tuscolana della capitale, è stata possibile attraverso una ramificata e costante attività di controllo del territorio, svolta con le più moderne tecnologie, unitamente alla rivalutazione dell’ampio patrimonio info-investigativo disponibile sull’imputato e sui suoi familiari. Le indagini hanno consentito di accertare che, durante la latitanza, per evitare di essere riconosciuto, l’uomo utilizzava delle parrucche e documenti di riconoscimento contraffatti (fra cui il green pass). Il 17 dicembre 2021 la sinergia sviluppata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro e dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia aveva consentito di pervenire all’arresto di Antonio Campisi, nipote di Giuseppe, destinatario di un fermo di indiziato di delitto per il tentato omicidio di Dominic Signoretta.