L’ha buttata lì, all’ultimo, quasi fosse un colpo ad effetto preparato da mesi (come da sempre ci hanno abituato, nel passato i vecchi DC) e ha già colto di sorpresa molti, perché la cosa non è peregrina, anzi. Ieri sera, infatti, durante la nostra trasmissione “Calabria Sud” sul Quirinale e le prospettive che da esso -ad elezione avvenuta- dovrebbero discendere, “il democristiano di ferro” ha annunciato, con il suo piglio, l’intenzione di proporre al Coordinamento Regionale da lui presieduto – e che convocherà dopo la nomina del nuovo Presidente della Repubblica- la presentazione di un ricorso alla Corte Costituzionale, avverso la “tagliola” dei parlamentari alle prossime elezioni, per manifesta improcedibilità. La cosa, francamente, sta in piedi, in quanto Speziali sostiene che non si può votare l’anno prossimo (a scadenza naturale della legislatura) con la riduzione di deputati e senatori così come uscito dal referendum dello scorso anno, senza aver prima riassegnato e ricalcolato i nuovi delegati regionali (che fanno parte della platea dei grandi elettori presidenziali), poiché essi sono legati ai numeri attuali dei parlamentari, quindi, la questione prevede una legge di riforma costituzionale – cioè quattro passaggi ben precisamente intervellati – che non vi sarebbe il tempo di discutere e votare. Ha tuonato da Beirut -dove si trovava collegato- che “non si sfregia la Costruzione, la quale anche mio nonno ha contribuito a redigere, poiché essa è la cornice di garanzia dei cittadini ed essi vanno rispettati, soprattutto tutelandola, poiché la nostra Carta è, come dicono tutti, anche all’estero, la più bella del mondo, quindi anche da solo, come cittadino elettore, della cosa investirò la Corte e poi vedremo come andrà a finire”. È chiaro, a questo punto, che si apre un’ulteriore partita su questo fronte e Speziali -contattato da noi- rilancia sornione ed ironico: ” la cosa è seria, poiché intacca la rappresentanza parlamentare espressa dagli elettori e poi è pure un atto di benevola misericordia nei confronti di alcuni attuali parlamentari, i quali notoriamente sono improvvidi ed improbabili, però come sosteneva sir Winston Churchill, anche loro hanno diritto in democrazia ad essere rappresentati, perciò potranno avere qualche possibilità in più, tramite un recupero qua o un ricalcolo la. In ogni modo gli Italiani stiano tranquilli, poiché i danni che potrebbero verificarsi con la residuale permanenza di quest’ultimi saranno inesistenti. Torneremo noi politici, quelli seri ed avveduti, perciò assorbiremo persino le amenità di grillini, fanatici e simil tali”.
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