Sab. Lug 27th, 2024

Il delitto, avvenuto nel gennaio del 2020 in pieno centro a Cosenza, è scaturito da motivi passionali. Il tassista fu accoltellato e poi morì in ospedale

 

 

Antonio Chianello, 35enne di Paola, pregiudicato, secondo gli investigatori è il presunto assassino di Antonio Dodaro, 53 anni, il tassista ucciso a Cosenza lo scorso anno. La mattina del 7 gennaio 2020, Dodaro si trovava a bordo del proprio taxi nella zona centrale di Cosenza e fu aggredito e ferito a coltellate da un ignoto attentatore al collo, all’addome e alla mano. Subito dopo l’aggressione la vittima, malgrado le gravi ferite subite, è riuscita ugualmente a raggiungere il pronto soccorso, dove riceveva le cure del caso, e dichiarava di essere stato aggredito da un extracomunitario di colore, sconosciuto allo stesso, perché non voleva pagare la corsa. Immediatamente dopo aveva incontrato casualmente un suo amico, Chianello, e assieme a lui era giunto in ospedale.

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La versione dei fatti fornita direttamente da Dodaro non aveva convinto gli investigatori che la ritennero poco credibile, alla luce delle numerose incongruenze raccolte, così come poco credibili apparivano le dichiarazioni del presunto amico che forniva una versione contraddittoria rispetto alle dichiarazioni poi rese dalla fidanzata, in ordine alla tempistica e alla dinamica dell’aggressione.

Le investigazioni della III Sezione “Reati contro la persona, in pregiudizio dei minori e reati sessuali” della Squadra Mobile, che sono durate un anno e si sono avvalse di attività di intercettazione, di analisi dei sistemi di videosorveglianza della zona, di acquisizione di dichiarazioni testimoniali e di accertamenti di natura tecnica, hanno infine evidenziato la responsabilità dell’evento delittuoso proprio in capo ad Antonio Chianello, il quale avrebbe aggredito la vittima per motivi passionali.

L’incontro tra Chianello e la moglie di Dodaro

La chiusura del cerchio indiziario, arriva l’11 novembre scorso, quando la moglie della vittima, incontrando Chianello, in un locale della stazione ferroviaria, lo minaccia e cerca di accoltellarlo proprio perché ben consapevole, sulla base di quanto le aveva confidato il marito poi deceduto, che l’autore dell’omicidio era appunto lui e che lo aveva accoltellato per motivazioni di carattere passionale. Oggi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Cosenza, a seguito di richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Cosenza.

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