Dom. Lug 28th, 2024

Si chiede l’aumento dei capi da abbattere, e anche l’allungamento della caccia

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Nella vallata Stilaro ormai è allarme cinghiali. A Bivongi l’altro ieri un’anziana signora che si è recata nel proprio orto, a ridosso delle ultime case di contrada Migliolo, si è trovata a tu per tu con una scrofa di oltre un quintale, con la prole. Fortunatamente, ha avuto il sangue freddo di chiudere il cancello e restare dentro l’orto. Sono dopo mezz’ora le sue grida d’aiuto hanno fatto intervenire un soccorritore che è riuscito a fatica a far allontanare le bestie. Ed è solo uno dei tanti incontri ravvicinati. La settimana scorsa un altro enorme cinghiale è entrato nel cimitero mettendo in fuga tutti i presenti. Alcune signore che stavano trascorrendo un pomeriggio in giardino nei pressi del fiume Stilaro incuriosite da alcuni rumori, hanno trovato un cinghialotto ingarbugliato in una rete. Per paura che nei pressi ci fosse la madre, hanno dato l’allarme e gli intervenuti hanno liberato l’animale.

Anche a Pazzano e Stilo si segnalano numerose incursioni di questi ungulati, ormai diventati il flagello degli orti dei contadini, che non sanno più come comportarsi. Ed è evidente il pericolo per le persone. Obbligato quindi l’appello all’assessore regionale Gianluca Gallo: bisogna modificare le norme vecchie di vent’anni, e dare la possibilità ai cacciatori di abbattere più capi, allungando anche, se possibile, la stagione venatoria. Anche le squadre cinghialiste della vallata Stilaro hanno chiesto all’assessore un incontro per spiegare le problematiche di questo territorio, dove proliferano cinghiali di grossa stazza. Tanto che i lupi immessi dalla Regione non riescono ad assolvere il loro ruolo, visto che rinunciano ad attaccarli. La scorsa campagna venatoria sono stati abbattuti dai cacciatori della squadra dei “Popidi” capi dalle zanne enormi. La Calabria, secondo le stime della Coldiretti ha ormai una popolazione di 300 mila ungulati: se non s’interviene è un numero destinato a triplicare.

UGO FRANCO

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