Sab. Lug 27th, 2024

Il giornalista sidernese Enzo Romeo, vaticanista della Rai. Finora caduti nel nulla tutti gli appelli ad evitare la proliferazione delle liste.

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È ormai opinione diffusa che la prossima competizione elettorale sarà per la città un banco di prova non solo per la classe politica ma anche per i cittadini che, memori delle vicende del passato, saranno chiamati a scegliere i loro rappresentanti attraverso un voto che molti sperano sia solo un voto d’opinione. Ormai le emergenze della città sono ben visibili in parecchi campi, primo tra tutti i rifiuti, per non parlare della emergenza sanitaria che, dopo la chiusura dell’ospedale, attende ancora realizzazione della Casa della salute.

Problemi di notevole rilevanza, la mancata soluzione dei quali dimostra, ove ce ne fosse bisogno, quanto importante sia avere dei validi gestori della cosa pubblica, capaci, nel momento delle scelte, di rappresentare al meglio la città e saper individuare la soluzione dei problemi. Purtroppo negli ultimi quindici anni Siderno, fatto salvo qualche sporadico periodo, non ha potuto o saputo partecipare ai “tavoli istituzionali” dove dovevano essere assunte le decisioni. In teoria sarebbe, quindi, necessario guardare al futuro in maniera diversa dal passato e garantire alla città una classe politica che abbia non solo volontà ma anche capacità, qualità e visione progettuale.

Di fatto però le schermaglie di questa fase pre elettorale non sembrano promettere nulla di buono. Una possibile “novità” si era intravista con il “manifesto” del giornalista Enzo Romeo che aveva invitato le forze politiche a fare fronte unico con la creazione di una unica lista di “qualità” capeggiata da un candidato a sindaco superpartes capace di creare un’aggregazione capace di ridare fiducia e speranza alla cittadinanza, ma il tentativo è rimasto tale , Nonostant, l’impegno iniziale di qualche esponente politico, l’invito di Romeo è caduto nel vuoto. Non pare abbia avuto migliore fortuna neppure l0ulteriore proposta avanzata dal Pd ma avallata anche da qualche altra forza politica, di un patto morale indirizzato a far sostenere ogni candidato a sindaco da un’unica lista. Il risultato, a poco più di due mesi dalle amministrative, è una situazione ancora cristallizzata sui vecchi schemi, senza un progetto di rilancio della città e con conflitti non solo tra le opposte fazioni politiche ma finanche al loro interno. Tanto che né centrodestra, né centrosinistra sembrano in grado di trovare la quadra per aggregare le loro forze. In più, spunterà qualche lista o movimenta civico e, quindi, ad oggi, è facile prevedere la possibilità di molti candidati a sindaco e centinaioa di candidati al Consiglio comunale. Il che significa grande frammentazione, l’ultima cosa di cui la città avrebbe bisogno.

ARISTIDE BAVA (Gazzetta del Sud)

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