“In qualità di giovani soci della BCC di Cittanova, esprimiamo il nostro disaccordo sul progetto di fusione con la BCC del Vibonese”. È quanto dichiarato dalla Presidente dell’Associazione BCC Young di Cittanova avv. Emanuela Russo all’indomani dell’incontro informativo tra i vertici dell’Istituto di via Campanella e l’assemblea degli azionisti.
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“A nome di tutti gli associati – prosegue – ritengo doveroso condividere le stesse perplessità manifestate dai soci lo scorso mercoledì. L’Istituto cittanovese, ormai prossimo al secolo di storia, rappresenta un punto di riferimento per il territorio e per migliaia di famiglie, aziende, realtà commerciali e piccoli risparmiatori. Dai dati in nostro possesso, sappiamo che il bilancio della banca è già tornato in attivo lo scorso settembre. Un fatto straordinario, soprattutto alla luce delle gravi perdite accumulate nei due anni di commissariamento e dell’allontanamento di tantissimi correntisti. In altri termini, la BCC di Cittanova si conferma realtà sana, in utile, sgravata dalle sofferenze e pienamente capace di fronteggiare da protagonista i futuri, e inevitabili, percorsi di fusione dettati dalle nuove politiche bancarie italiane ed europee”.
“In questo senso – conclude Russo – come BCC Young ci poniamo a sostegno di tutte quelle iniziative che mireranno a potenziare il ruolo della BCC di Cittanova a sostegno dell’economia locale e delle peculiarità produttive che da sempre caratterizzano il nostro territorio. Altri progetti non troveranno la nostra approvazione. Con una considerazione nel merito: le caratteristiche distintive delle BCC rimangono, nonostante le riforme attuate, il mutualismo e la cooperazione. Valori fondanti e fondamentali, specialmente in una realtà come quella calabrese e, nello specifico, quella reggina. Sarebbe gravissimo se, insieme alla svendita di un patrimonio immenso quale è l’Istituto di via Campanella, si svendessero ancor prima questi valori positivi. A questo punto, diventa ancora più urgente la messa a punto di un piano vero e strutturato che miri, attraverso politiche per l’accesso al credito, ad un allargamento della base sociale della banca e all’acquisizione di nuovi clienti, specialmente giovani”.