Dom. Lug 28th, 2024
cantalupo arrestato dalla guardia di finanza cologno - per redazione sesto - foto Altobelli / Spf

I finanzieri del Gruppo di Cosenza hanno eseguito un Decreto di sequestro per equivalente,
per oltre seicentomila euro, emesso dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta della
Procura della Repubblica, nei confronti di una società che aveva occultato all’Erario ricavi per
oltre due milioni e mezzo di euro.
Le fiamme gialle cosentine hanno sottoposto a sequestro i saldi attivi, i fondi comuni
d’investimento, le polizze assicurative e le altre disponibilità finanziarie di cui la società ed il
legale rappresentante risultavano avere la disponibilità presso gli istituti di credito situati nel
territorio nazionale.
Esteso il sequestro “per equivalente” anche alla restante parte del patrimonio
dell’imprenditore, costituito da un’unità immobiliare di lusso sita a Rende (CS), il cui valore
commerciale supera i duecentomila euro e da quote societarie.
Scattata per il titolare della società anche la misura cautelare interdittiva del divieto di
esercizio dell’attività imprenditoriale, per la durata di dodici mesi, prevista quale sanzione
accessoria per i reati della specie.
Le indagini scaturiscono da una verifica fiscale svolta nei confronti di un’impresa della
provincia di Cosenza, attiva nel settore dei trasporti, individuata mediante mirata attività di
intelligence, eseguita attraverso l’incrocio delle risultanze delle banche dati in uso al Corpo
con gli elementi informativi acquisiti durante le quotidiane attività di controllo economico del
territorio.
Dai preliminari accertamenti, era infatti emerso che il contribuente, per talune annualità,
aveva omesso di presentare le dichiarazioni fiscali, seppur, per i medesimi periodi d’imposta,
risultassero emesse fatture di vendita in favore dei clienti, per diversi milioni di euro.
In sede di avvio dell’attività ispettiva, i finanzieri avevano rinvenuto la sola documentazione
contabile riguardante i costi sostenuti dalla società. Nel corso del controllo, l’imprenditore
aveva omesso di fornire le fatture attestanti i ricavi conseguiti.
Particolarmente difficoltosa si è rivelata la ricostruzione del volume d’affari, effettuata in
maniera analitica attraverso l’acquisizione e l’analisi della copiosa documentazione fiscale
fornita dai clienti della società, opportunamente interpellati.
Gli ulteriori approfondimenti contabili hanno fatto, altresì, emergere che l’azienda risultava
gravata da un’ingente esposizione debitoria, prevalentemente nei confronti dell’Erario e degli
enti previdenziali ed assistenziali.
All’esito del servizio, il legale rappresentante della società è stato deferito all’Autorità
Giudiziaria per aver commesso, nelle diverse annualità d’imposta sottoposte a controllo, i
reati di omessa ed infedele dichiarazione, nonché di occultamento delle scritture contabili
obbligatorie per legge, per i quali rischia la reclusione fino a quattro anni.
Prosegue l’attività della Procura della Repubblica di Cosenza, d’intesa con la Guardia di
Finanza, volta a garantire il rispetto delle leggi e l’osservanza delle norme fissate dal
Legislatore volte a tutelare il libero esercizio delle attività imprenditoriali in condizioni di
parità, eguaglianza e trasparenza.
Cosenza, 06 novembre 2019
Mario Spagnuolo – Procuratore della Repubblica

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