Mar. Lug 16th, 2024

E’ un momento storico, per la Diocesi di Locri – Gerace poiché, per la prima volta, è stato avviato il cammino per la formazione al diaconato permanente. Una intuizione divina, sicuramente, quella avuta dal vescovo Oliva e dal vicario generale, monsignor Piero Romeo. Quest’ultimo, delegato dal pastore diocesano, alla formazione, è riuscito ad originare, con la collaborazione del collegio presbiterale, un progetto di alto spessore. Monsignor Romeo è un sacerdote di grande livello spirituale e culturale, schietto, molto intelligente, privo di formalismi, dotato di grandi doti umane. Con al fianco l’eccellente e infaticabile diacono, don Michele Trichilo, che cura, in modo attento e puntuale, oltre che altamente efficiente, la segreteria organizzativa e operativa del corso/cammino, l’esperienza della formazione diaconale è sempre più ricca, completa e toccante.  Fin dai tempi della prima comunità cristiana, in cui prese forma l’esperienza diaconale, si sentì il bisogno di specificare i requisiti delle persone a cui affidare il ministero di diacono. Stà scritto, infatti, nella sacra Bibbia: “Siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti a molto vino né avidi di guadagno disonesto, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio.” E, poi: “I diaconi non siano sposati che una sola volta, sappiano dirigere bene i propri figli e le proprie famiglie. Coloro infatti che avranno ben servito, si acquisteranno un grado onorifico e una grande sicurezza nella fede in Cristo Gesù” (1Tm 3,8-10.12-13). La tradizione della Chiesa ha ulteriormente completato e precisato i requisiti che sostengono l’autenticità di una chiamata al diaconato. Essi sono prima di tutto quelli che valgono per gli ordini in generale: “Siano promossi agli ordini soltanto quelli che hanno fede integra, sono mossi da retta intenzione, posseggono la scienza debita, odono buona stima, sono di integri costumi e di provate virtù e sono dotati di tutte quelle altre qualità fisiche e psichiche congruenti con l’ordine che deve essere ricevuto”. Il cammino di formazione, nella diocesi,  ha la durata di cinque anni e prevede: un anno propedeutico e altri quattro anni di formazione. I quattro elementi strutturali della stessa, sono: umano, spirituale, dottrinale, pastorale.  In effetti, non si può essere cristiani e al servizio degli altri senza prima essere umanamente maturi. Fra le virtù umane necessarie per il ministero diaconale, i documenti della Chiesa ricordano: “l’amore per la verità, la lealtà, il rispetto per ogni persona, il senso della giustizia, la fedeltà alla parola data, la vera compassione, la coerenza, l’equilibrio di giudizio e di comportamento”. Così pure: “la maturità psichica, la capacità di dialogo e di comunicazione, il senso di responsabilità, la laboriosità, l’equilibrio e la prudenza”. A queste si aggiungono l’attitudine alla relazione con gli altri, la maturità affettiva e l’educazione alla libertà, che si configura come obbedienza alla verità del proprio essere. Nella Scuola di Formazione diocesana, si punta a far crescere queste qualità, oltre che mediante l’ascesi personale, anche attraverso l’aiuto della guida spirituale, il rapporto ed il confronto con i membri della comunità diaconale e con il Delegato vescovile, punto di riferimento fondamentale e importante nel cammino degli aspiranti diaconi.

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Monsignor Piero Romeo

Don Michele Trichilo

Print Friendly, PDF & Email