Mar. Ago 13th, 2024

Sono trascorsi 25 anni. Oggi si rinnova la memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta uccisi nel pomeriggio del 19 luglio del 1992.
Una fortissima esplosione uccise il magistrato e la sua scorta appena arrivate in via D’Amelio a Palermo, dove abitava la madre che Borsellino stava andando a trovare: morirono Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Antonino Vullo fu l’unica persona della scorta di Borsellino a sopravvivere: stava ancora parcheggiando la macchina quando l’esplosione la sbalzò via, e fu gravemente ferito. Paolo Borsellino aveva 52 anni. Aveva una scorta numerosa perché era uno dei magistrati più importanti del “pool antimafia” di Palermo, e perché neanche un mese prima era stato ucciso il suo amico e collega Giovanni Falcone, il magistrato più importante e noto di quel gruppo. Insieme, tra le altre cose, avevano svolto le indagini che avevano portato al famoso “maxiprocesso” del 1986, un processo storico nelle inchieste contro la mafia per il numero e l’importanza dei condannati e delle accuse contestate, e le cui sentenze erano state confermate dalla Cassazione all’inizio del 1992. Sono trascorsi 25 anni ma l’Italia non ha ancora dimenticato.
Iniziative e dibattiti, convegni e momenti di riflessioni sono stati organizzati un pò in tutta la Calabria.

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