Mar. Ago 6th, 2024

Calabrese unica a superare concorso indetto dall’Azienda socio-sanitaria territoriale di Pavia. Ma l’azienda annulla la prova. Motivo? Le domande del test sarebbero state “troppo difficili”. Tramite il suo legale, la candidata ha avviato una causa civile contro l’Ats, chiedendo il posto e gli stipendi non pagati nei mesi scorsi per la mancata assunzione.
Calabrese unica a superare concorso

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Calabrese unica a superare concorso

Protagonista di questa assurda vicenda è una donna di 39 anni, disoccupata e di origine calabrese. La ragazza, che vuole rimanere nell’anonimato, pare abbia rifiutato di incontrare la ministra della Pubblica amministrazione e semplificazione Marianna Madia. La stessa in un tweet aveva detto che avrebbe approfondito la questione. «Approfondirò notizia sul concorso annullato per domande difficili. Se vero, sarebbe grave e contro principio di merito». Il concorso pubblico era per un posto di coadiutore amministrativo da assegnare al Dipartimento Prevenzione Veterinaria presso l’Azienda sanitaria territoriale di Pavia.

Ora non resta che attendere la decisione del giudice

Le richieste della donna sono al centro della causa civile aperta in tribunale a Pavia. Il giudice del lavoro il 18 novembre prossimo dovrà decidere. Due le possibilità: annullare la prova oppure ritenerla valida. Il concorso, per il momento, è stato sospeso. La donna, laureata in Scienze alimentari, è comunque l’unica ad aver superato la selezione di aprile. Al concorso avevano partecipato oltre 60 aspiranti. Il test, secondo i vertici dell’Azienda sanitaria territoriale di Pavia, era “troppo complesso”e quindi non adeguato al profilo richiesto. L’ente, con una delibera, decise di annullare il concorso. La vicenda scatenò polemiche in tutt’Italia. Ora non resta che attendere la decisione del giudice. L’Ats rivendica la sua scelta. «Non era un concorso ma una procedura di selezione per assumere a tempo indeterminato un coadiutore amministrativo di categoria B sulla base di una graduatoria predisposta dal Centro dell’impiego». Una motivazione che ha fatto arrabbiare gli avvocati.

 

 

 

fonte we calabria

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