Dom. Lug 28th, 2024

Secondo il calendario liturgico romano è considerata alla stregua di una solennità e ha precedenza sulla domenica; prima della riforma liturgica, invece, quando il 2 novembre cadeva di domenica la commemorazione dei defunti veniva spostata al giorno successivo, lunedì 3 novembre. Non è annoverata fra le feste di precetto.

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La ricorrenza è preceduta da un tempo di preparazione e preghiera in suffragio dei defunti della durata di nove giorni: la cosiddetta novena dei morti, che incomincia il giorno 24 ottobre. Alla commemorazione dei defunti è connessa la possibilità di acquistare un’indulgenza, parziale o plenaria, secondo le indicazioni della Chiesa cattolica. In Italia, benché molti lo considerino come un giorno festivo, la commemorazione dei defunti non è mai stata ufficialmente istituita come festività civile.

Il colore liturgico di questa commemorazione è il violaceo o il nero.

Secondo la credenza popolare, nella notte tra l’1 e il 2 novembre le anime dei defunti tornano sulla terra, ed il viaggio che li separa dal mondo dei vivi, è lungo e faticoso, per questo, nelle comunità italo-albanesi, presenti in tutta la provincia di Cosenza, ci si recava in corteo verso i cimiteri: dopo benedizioni e preghiere per entrare in contatto con i defunti, si approntavano banchetti direttamente sulle tombe, invitando anche i visitatori a partecipare.

In alcune zone c’è l’usanza di preparare dolci per i bambini, ai quali viene detto che sono regali portati dai parenti trapassati. Si racconta ai bambini infatti, che se durante l’anno sono buoni e hanno recitato le preghiere per le anime dei defunti, i “morti” porteranno loro dolci e doni.

I dolci dei morti simboleggiano i doni che i defunti portano dal cielo e contemporaneamente l’offerta di ristoro dei vivi per il loro viaggio. Ogni provincia ha i suoi dolci tipici.

Le ”Dita degli apostoli”, dolci  della zona di Reggio Calabria, Bagnara in particolare, preparati con pasta di mandorle dalla tipica forma allungata, hanno la forma delle dita di una mano.

Nella gastronomia tradizionale, il piatto rituale del 2 Novembre è la “Lagana e ciciari” (fettuccine con i ceci). Si dice che durante il giorno si devono mangiare i ceci, e il pomeriggio si va a seminare il grano per garantire la fertilità.

Nella tradizione culinaria calabrese il grano è presente sopratutto come il “Grano de Morti”, una preparazione a base di grano tenero in chicchi, lessato e condito con mosto cotto, acini di melagrana, cioccolato, noci e canditi.

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